Consenso informato cataratta

CONSENSO INFORMATO INTERVENTO CATARATTA


Gentile Signora, Signore,


Il suo animale soffre di una cataratta responsabile di un calo alla vista.

Questa scheda contiene le informazioni sul trattamento che Le è proposto, sui risultati e sui rischi.

Tutte le espressioni tecniche utilizzate è bene che siano accompagnate da un’ampia descrizione verbale di chiarimento. Quindi Lei è invitato a chiedere tutte le spiegazioni necessarie sui termini che non Le sono chiari.


Il trattamento che le viene proposto è ___Chirurgia tramite facoemulsificazione con applicazione di un cristallino artificiale___

Il responsabile del trattamento chirurgico è _____Dr. Mario Vergara________________________


La Cataratta


La cataratta consiste nella opacizzazione del cristallino, e cioè, della lente situata all’interno dell’occhio (corrispondente all’obiettivo di una macchina fotografica); occorre pertanto procedere alla sua rimozione chirurgica e posizionamento di una lente artificiale sostitutiva.

Tecniche alternative e conseguenze del mancato o ritardato intervento

L’operazione è necessaria perché né i colliri, né il laser né altra terapia possono guarire una cataratta costituita e il mancato intervento comporta, in tempi variabili da soggetto a soggetto, la perdita pressoché totale della capacità visiva.

Inoltre il ritardato intervento può provocare un collegato peggioramento delle strutture interne dell’occhio, con un conseguente minor recupero.


L’intervento chirurgico


L’intervento viene effettuato mentre il paziente è in anestesia, in un ambiente chirurgico sterile e con il microscopio. E’ un atto chirurgico poiché consiste di un’incisione dell’occhio e dell’estrazione di uno degli elementi interni, il cristallino.

Normalmente l’intervento si esegue in regime ambulatoriale e l’ospedalizzazione non è necessaria.

Anestesia: la scelta viene effettuata in base al parere dell’oculista e del medico anestesista sulla base delle condizioni cliniche del paziente.

Tecnica di intervento: la rimozione della cataratta viene realizzata con l’aiuto di una sonda che emettendo ultrasuoni frantuma il cristallino i cui pezzi vengono recuperati con uno speciale aspiratore; la maggior parte dell’involucro del cristallino (la capsula) viene lasciata al suo posto. Viene quindi inserita la lente artificiale e l’incisione dell’occhio suturata.

Tale iter potrà essere modificato, su decisione del chirurgo, in sede intraoperatoria in caso di complicanze.


Decorso postoperatorio


Prima di lasciare il centro chirurgico viene consegnato un foglio con le istruzioni dei farmaci da utilizzare. Il proprietario deve iniziare le cure entro un paio d’ore dall’intervento, deve cioè iniziare a prendere le pillole e i colliri prescritti dal chirurgo. Non si deve mai sospendere le cure (colliri o pillole) a meno che sia il chirurgo a dirlo; esse aiutano l’occhio operato a guarire meglio ed a prevenire complicazioni. In caso di dubbi sulla modalità del corso postoperatorio, il proprietario deve contattare il chirurgo.

Nella grande maggioranza dei casi, l’occhio operato di cataratta non presenta dolore dopo l’intervento, può però avere sensazioni di corpo estraneo, bruciore, fastidio. Le cure locali postoperatorie consistono nell’instillazione di gocce. È necessario a volte procedere all’asportazione dei fili di sutura.

La vista migliora  con relativa rapidità che dipende dalla situazione clinica preoperatoria.

Nel 20% circa dei casi, può verificarsi, negli anni successivi all’intervento, una opacizzazione della capsula (l’involucro del cristallino): è la “cataratta secondaria” responsabile di un nuovo calo della vista.


A casa dopo l’intervento


Durante l’applicazione dei medicinali occorre prestare attenzione a non esercitare pressioni nell’occhio appena operato.

Una o due volte al giorno le palpebre dell’occhio operato vanno delicatamente pulite con un fazzolettino detergente o con un po’ di cotone; chi esegue tale manovra deve evitare pressioni sul bulbo oculare e comunque sulla parte operata.

Nei giorni seguenti all’operazione l’occhio appare più o meno “rosso” e moderatamente dolente; c’è inoltre una certa sensazione di corpo estraneo (dovuta ad eventuali punti ed al taglio praticato) ed un certo fastidio alla luce; tutti questi sintomi sono normali e non devono preoccupare.

Nei primi giorni successivi all’intervento la visione dell’occhio operato è talvolta molto chiara e limpida, talvolta invece è torbida e occorre attendere qualche giorno perché raggiunga livelli migliori; in questo periodo occorre avere un po’ di pazienza; la guarigione completa avviene di norma entro uno o due mesi (dipende dal tipo di intervento eseguito e dalle condizioni preoperatorie dell’occhio).

Nel periodo successivo all’intervento il proprietario deve  inoltre usare alcune altre attenzioni:

- applicazione del collare Elisabetta per un periodo che varierà in base alla velocità di guarigione dell’animale con un minimo di 30gg.

- non deve inoltre far fare sforzi fisici eccessivi (per i primi 8 -10 giorni); per esempio non deve far effettuare corse ecc.

- l’animale dovrà essere provvisto di un collare a pettorina onde evitare pressioni sul collo.


L’entità della visione recuperabile con l’intervento dipende molto dalle preesistenti condizioni generali dell’occhio, in particolare della retina, del nervo ottico e della cornea; quindi, la presenza di una lesione in queste strutture, provocata dalla malattia, può limitare il recupero visivo derivante dall’intervento (in proporzione all’entità della lesione).

Il proprietario deve ricordarsi che anche a guarigione avvenuta l’occhio va periodicamente controllato dall’oculista; nei mesi e negli anni successivi all’intervento egli deve quindi sottoporre l’animale operato ad alcuni periodici controlli che vengono progressivamente diradati.


Le complicanze


Per quanto sia perfettamente standardizzata e seguita da eccellenti risultati, l’operazione della cataratta non sfugge alla regola generale secondo la quale non esiste della chirurgia senza rischi. Non è possibile per il suo oculista garantire in modo formale il successo dell’intervento o l’assenza di complicanze.

Le complicanze si distinguono in preoperatorie, intraoperatorie e postoperatorie; queste a loro volta possono essere gravi e meno gravi.


Complicanze preoperatorie gravi: sono rare e sono prevalentemente legate all’anestesia con iniezioni; consistono in:

•perforazione del bulbo oculare con o senza iniezione di anestetico nel bulbo oculare

•danno al nervo ottico


Complicanze preoperatorie meno gravi:

•emorragia palpebrale e/o perioculare e/o retrobulbare

•danno ai muscoli dell’occhio


Gravi complicanze intraoperatorie; sono rare, si tratta di:

•emorragia intraoperatoria:in casi eccezionali, può essere molto grave e portare alla perdita della vista, se non addirittura alla perdita dell’occhio;


Complicanze intraoperatorie meno gravi:

•perdita di vitreo e/o ablazione di una parte di esso;

•distacco della retina;

•estrazione incompleta del cristallino; normalmente non ha effetti negativi e il microframmento viene espulso dall’occhio senza percezione, però può provocare infiammazione dell’occhio; si realizza a seguito del mancato recupero di un microframmento del cristallino da parte dell’aspiratore in quanto il microframmento potrebbe essersi celato dietro elementi anatomici delicati, come l’iride, e che potrebbero essere danneggiati dall’aspiratore e dall’aspirazione. In tale evenienza e qualora si realizzino fastidi, è possibile eseguire successivo intervento per la rimozione del microframmento.

•rimozione di un piccolo frammento di iride.

•estrazione totale della cataratta, cioè anche con il suo involucro.


Fra le complicazioni postoperatorie alcune sono controllabili con terapie mediche; altre possono essere permanenti o rendere necessario un successivo intervento (trapianto di cornea, distacco di retina, rimozione di materiale della cataratta caduto entro l’occhio; riposizionamento/ sostituzione/ aggiunta di cristallino artificiale, rimozione/aggiunta di punti di sutura; eviscerazione con applicazione di protesi; enucleazione).

Si invita pertanto il paziente a richiedere ulteriori informazioni in tal senso.


Complicanze postoperatorie gravi

•infezione: può essere curabile con terapia medica; di aiuto può essere, talvolta, un intervento chirurgico; in casi particolarmente gravi, l’infezione può comportare la perdita  anatomica e funzionale dell’occhio.

•infiammazione: può essere curabile con terapia medica; in caso di infiammazione cronica, potrebbe essere necessaria una terapia anche per un lungo periodo di tempo.

•aumento pressorio: può essere curabile con terapia medica, in qualche caso da continuarsi per un lungo periodo di tempo. Se non trattabile farmacologicamente potrebbe richiedere l’eviscerazione con applicazione di protesi o, in rari casi, l’enucleazione.


Complicanze postoperatorie meno gravi

•disturbi della cornea (annebbiamento temporaneo o persistente), in casi gravi, può richiedere il trapianto di cornea

•edema retinico centrale che può ridurre, temporaneamente o permanentemente, l’acuità visiva

•ustione retinica da illuminazione del microscopio operatorio

•emorragia retinica

•peggioramento di eventuali danni retinici preesistenti

•cicatrice non sufficientemente impermeabile

•riduzione o azzeramento dello spazio fra iride e cornea

•prolasso dell’iride

•una caduta parziale della palpebra superiore

•deficit muscolare dell’occhio

•un ematoma del bianco dell’occhio o della palpebra

•una infiammazione dell’occhio

•Occasionalmente settimane, mesi e anche alcuni anni dopo l’intervento chirurgico si può verificare la necessità di riposizionare o rimuovere il cristallino artificiale o di aggiungerne un altro.


Il recupero visivo è legato, oltre che alla corretta conduzione dell’intervento, alle condizioni anatomiche e funzionali preoperatorie del nervo ottico e della retina, oltre che allo stato della pressione intraoculare ed alle condizioni generali dell’occhio.


Eventuali ulteriori complicanze specifiche del suo caso o che potrebbero realizzarsi più facilmente o raramente di quanto sopra indicato ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________


L’oculista è disposto a rispondere a qualsiasi altro quesito che Lei vorrà porgli.

E’ obbligatorio per il medico metterle a disposizione le suddette informazioni sul trattamento che è proposto, sui risultati e sui rischi connessi all’intervento chirurgico.  La firma da parte Sua di questo documento vuole essere la conferma per il medico di avere fornito tali informazioni in maniera che Lei ritiene adeguata e comprensibile e di aver soddisfatto ogni Sua domanda e non solleva il medico dal suo obbligo di diligenza, perizia e prudenza.


Il sottoscritto proprietario (Cognome e Nome in stampatello)


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abitante in : ______________________________________________________


recapito telefonico : ________________________________________________


proprietario del:  specie _____________________________________________


nome  ______________________età______ razza________________________



Data ______          Firma leggibile   ________________________________




Con la presente dichiarazione, da valere come manifestazione piena, libera ed incondizionata della mia volontà, io sottoscritto:


acconsento a sottoporre il mio animale all’intervento di cataratta, dopo essere stato edotto delle caratteristiche dell’intervento ed avere attentamente valutato, sulla base di quanto ampiamente illustrato e riassunto in questa specifica informativa da me sottoscritta per presa visione e facente parte integrante della presente dichiarazione di consenso, i possibili vantaggi così come gli eventuali rischi generici e specifici dell’intervento stesso.

Dichiaro inoltre di avere avuto ogni altra spiegazione da me richiesta e rilasciatami dal  Dott. ____Mario Vergara__________________


Firma del Dott. __________________________


Dichiaro d’aver compreso che i vantaggi in relazione con l’intervento chirurgico sono connessi alla rimozione dell’opacità (cataratta) ma che il recupero visivo dipende anche da altre condizioni dell’occhio.


Dichiaro di essere informato del fatto che fattori estranei alla mano del chirurgo ed alla precisione dell’intervento, possono comunque influenzare il decorso e quindi il risultato, con la conseguenza della impossibilità di formulare una previsione assoluta circa il risultato chirurgico ottenibile, malgrado il medico abbia esercitato la sua opera professionale con diligenza, perizia e prudenza.


Dichiaro infine di avere letto e compreso perfettamente tutto ciò che mi viene spiegato.



Data ___________Firma del proprietario_____________________________  




PREVENTIVO:




Il costo preventivato per l’esecuzione della chirurgia è di __________________________, esclusa anestesia ed utilizzo della sala chirurgica, mentre comprende un numero di 3 (tre) controlli postchirurgici.

I controlli seguenti, così come anche eventuali interventi da eseguire in corso di possibili complicanze, saranno a carico del proprietario.



Data ________________                            Firma del proprietario_____________________________